Forse non tutti sanno che per un breve periodo alla nostra località fu cambiato nome. Fu proprio con un Regio Decreto, a firma del re e del capo del governo, che l’8 ottobre 1940 il nostro quartiere mutò la propria denominazione. Il provvedimento ai giorni nostri potrebbe far sorridere se pensiamo che l’autonomia comunale ere ancora lontana e la stessa …
Read More »Storia
SOS CASTELLO
Ritorna il castello. Per un gioco -neppure troppo bizzarro- del destino sono tornati alla luce gli ultimi resti di quella fattoria fortificata sulle rive dell’Uso che, stando alla tradizione, tenne a battesimo la denominazione della nostra città. Reperti che più di una fonte storica riconduce alla presenza dei Malatesti in terra bellariese di cui ancora oggi si può riconoscere l’imprinting. …
Read More »Lòm a merz
Prima che le norme anti-COVID imponessero il distanziamento e quelle ambientali la riduzione delle emissioni, di questi giorni nel mondo contadino l’imbrunire coincideva con l’accensione dei fuochi dedicati al mese di marzo oramai alle porte. Anche nella nostra località è vivo il ricordo dei “lòm a merz“, tradizionali falò accesi nei pressi delle case con gli avanzi delle potature a …
Read More »Il Ghetto dei ricordi
Ho trascorso la prima infanzia in quella zona periferica del territorio bellariese che, con intento volutamente dispregiativo, è sempre stata denominata “ghetto”, anche se tale connotazione, più verosimilmente, può essere ricondotta alla posizione allora molto marginale e distinta dal centro bellariese. Si trattava di un agglomerato di case basse e modeste alle quali si accedeva attraverso stradelli sterrati che si …
Read More »La Pasquella
Ritorna nel vecchio ghetto della Cagnona la tradizione della Pasquella Risaliva infatti al 1997 l’ultimo passaggio da parte di pasquaroli nella nostra località per l’abituale benvenuto all’anno nuovo. L’usanza di far visita alle case nella giornata del 5 Gennaio per propiziare la buona sorte da parte di suonatori e cantori affonda la sua origine nella notte dei tempi e per …
Read More »San Martino in Romagna
Nelle civiltà agrarie San Martino coincide con un periodo di fine anno, con il termine dei pascoli e dei raccolti e la prima spillatura del vino. Le propaggini autunnali si stemperano nell’incipiente inverno. Nella tradizione agricola e contadina San Martino segna il principio dell’anno agrario, la scadenza e il rinnovo di contratti e fittanze. Nel mondo germanico la stagione invernale …
Read More »Area umida
Nel Medioevo le acque sono una componente forte del paesaggio. I livelli di piovosità, il pressoché nullo sfruttamento delle falde superficiali, la presenza residua del manto boschivo, contribuiscono a determinare un regime idraulico caratterizzato da specchi lacustri o palustri abbastanza diffusi e corsi d’acque con portata abbondante e piuttosto continua. Sono elementi riscontrabili lungo tutta la fascia pianeggiante, e quindi …
Read More »Leopoldo Tosi e la Cagnona
Sulla figura di Leopoldo Tosi, che lentamente va riscoprendosi grazie anche al convegno tenutosi lo scorso novembre a Villa Torlonia “L’ingegnere alla Torre. L’opera di Leopoldo Tosi (1847-1917) tra imprenditoria agricola e innovazione tecnologica“, si potrebbe scrivere molto, e a lungo. In questa occasione è sembrato interessante approfondire la relazione tra questo illuminato personaggio, la razza bovina romagnola della quale …
Read More »Il mare di San Mauro
Forse non tutti sanno come è nata la località turistica di San Mauro, quella che si affaccia sul mare Adriatico. I villeggianti di oggi la immaginano come se, da molti anni, questa sia una località bella e fiorente, cresciuta nel tempo e adeguatasi alle esigenze turistiche della gente che vi ha abitato. Eppure oggi, questa parte di costa, appare così. …
Read More »La pianura tra il Savio e il Rubicone
Al tempo in cui (i Galli ndr) invasero il nostro suolo (…) la nostra regione non aveva ancora l’aspetto di oggi. All’alba dell’era mesozoica, il sistema ortografico dell’Appennino era composto ed emerso fino agli ultimi contrafforti, ma lambito ai suoi piedi dal mare. Nessun occhio umano vide i tremendi cataclismi tellurici, le immani convulsioni che dettero al sottosuolo di Romagna …
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