C’è fermento nella zona e questo indubbiamente è un bene. Per la prima volta dopo tanti anni la stagione estiva non rinvia a settembre (come nella tradizione scolastica) i principali dibattiti che la riguardano ma è anzi occasione di un’accesa discussione.La posta in gioco è alta: dopo un tempo che può sembrare infinito, una delle tre borgate storiche che più contribuì alla nascita del comune autonomo si interroga attorno alla propria identità nonché al ruolo che nei prossimi anni e decenni dovrà rivestire nel panorama cittadino.
Tante le opzioni in campo e tutte possibili.Cenerentola di periferia, povera, reietta e dimenticata. Dormitorio ai confini nord di un comune in continua espansione.
Oppure piccolo centro propulsivo che trae forza e sostanza grazie alle proprie peculiarità, giocando la carta della caratterizzazione e del rilancio delle relazioni, magari partendo dai nuovi servizi recentemente offerti.
Così, un gruppo di cittadini accomunati dall’amore verso la località e desiderosi di portare un contributo in termini di idee alla discussione, si costituisce in Associazione, mettendo a servizio le proprie energie. Essi ritengono improrogabile provvedere ad una ricognizione di tutto quanto Cagnona offre in termini artistici, culturali, naturali, economici per ridefinirne il volto; considerano necessario dotarsi di un progetto attorno a cui dovrà lavorare senza delega l’intera collettività per delinearne le prospettive di sviluppo.
L’Associazione che in questi giorni vede la luce vuole quindi essere un contributo a questa stimolante discussione nonché proporsi come uno dei “luoghi” ove ospitare un dibattito che sarà certamente acceso ma che vogliamo polifonico e partecipato.
(comunicato stampa del 04/09/2009)
economici per ridefinirne il volto; considerano necessario dotarsi di un progetto attorno a cui dovrà lavorare senza delega l’intera collettività per delinearne le prospettive di sviluppo.
L’Associazione che in questi giorni vede la luce vuole quindi essere un contributo a questa stimolante discussione nonché proporsi come uno dei “luoghi” ove ospitare un dibattito che sarà certamente acceso ma che vogliamo polifonico e partecipato