La casa dello scrittore Alfredo Panzini a Bellaria Igea Marina

La Casa Rossa di Alfredo Panzini

L’acquisizione del complesso immobiliare e dei beni mobili di Casa Panzini, avvenuta nel 2004, ha rappresentato una conquista per tutta la comunità bellariese, un obiettivo lungamente desiderato e dal forte accento simbolico, permettendone il reintegro nel tessuto cittadino; l’operazione ha rappresentato pertanto un momento importante per la riscoperta delle radici culturali della località nonché per il legame che intercorre tra essa e la figura dell’artista.

Il Panzini che dimorò nella casa di mattoni rossi lungo la ferrovia poco distante dal mare non è solo l’intellettuale alla ricerca di ispirazione e quiete, ma anche il villeggiante ante litteram che con la propria presenza inaugura e anticipa il fenomeno turismo. Una sorta di battesimo ideale per la nostra frazione che di questa parentesi fu interprete di prim’ordine.

La riapertura della casa in una suggestiva serata nel giugno 2007, casa che verrà successivamente trasformata in museo, è stata fortemente partecipata dalla cittadinanza, così come le giornate di commemorazione in occasione del 70° della morte dell’autore, a dimostrazione che la cultura può essere un collante per la comunità e un’occasione per il turismo.

Nel 2004 anche la preziosa documentazione composta da manoscritti, corrispondenza ed altri scritti, è stata consegnata al nostro Comune dall’Istituto dei Beni Culturali e librari regionale; fra il 2007 e il 2008 l’archivio Panzini si è arricchito, grazie alla donazione di Giulio Torroni, della nipote Ilaria Panzini e di Wilma Venturi. Nel 2008 è stato realizzato il nuovo parco, con la messa a dimora di essenze della flora locale e nel 2009 hanno preso il via i lavori di restauro delle pertinenze.

Grande è l’attesa, nella località e non solo, di conoscere il destino dell’intero complesso e della catalogazione e studio del ricchissimo archivio e questo sia in termini di progetto culturale che come ricaduta sull’intera città in termini di visibilità e di offerta turistica.

Le risorse investite dall’amministrazione precedente per il finanziamento dei lavori e per il restauro di mobili e quadri costituiscono senza ombra di dubbio una preziosa occasione per un rilancio della località, che ha potuto ritrovare una importante caratterizzazione. E’ pertanto una conquista della comunità bellariese, ed in particolare dei cittadini della Cagnona, aver ottenuto un angolo di grande pregio per l’uso di tutti. Su questo patrimonio si attende un progetto complessivo di altrettanto spessore, capace di mettere a frutto le potenzialità ora disponibili e rilanciare l’immagine di un autore che molto ha ancora da dire ai suoi concittadini.

Alga Franciosi (aprile 2010)

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