cagnona01

Profilo storico della “Cagnona” di Bellaria. Origini del toponimo

La recente autonomia concessa a BELLARIA.IGEA MARINA comprende un territorio di vaste origini,
Oltre all’antico nucleo di Bellaria, situato sulla sinistra del fiume Uso, comprende le frazioni di Bordonchio, Igea-Marina e Cagnona. Quest’ultima località, di recente formazione urbanistica, proviene da una traslazione del toponimo da un antico agglomerato rurale facente parte del comprensorio savignanese.

Nel  catasto di Savignano del 1641-44 l’agrimensore Tommaso Merli (o Merlo o Merla) rileva l’intero territorio comunale suddividendolo in due distinte porzioni: la prima comprende il territorio ad ovest della Strada Imperiale (Emilia già Flaminia) e la seconda dalla strada Consolare sino al mare.
Sul foglio 89 del Catasto Seicentesco Savignanese si evince la via Nova e la strada che va alla Cagnona risvoltante ad angolo retto davanti alla residenza rurale di Mons.Capponi arcivescovo di Ravenna. La strada si dipartiva dalla via Nova congiungendo la frazione Capanni sempre in territorio di Savignano.
Agglomerato abitativo di tipo misto con villa, chiesa e fattoria comprendente un caseificio, località importante con due appostamenti fissi di caccia: la “Poverazza”  e la “Fischetta”.
Agli inizi del seicento sorge in fregio alla via Maestra Adriatica (l’antica Popillia) l’osteria della Cagnona in posizione strategicamente importante per i traffici fra Rimini e Cesenatico.
Il borgo che sta sorgendo è abitato da ortolani, pescatori e da piccoli artigiani ruotanti attorno alle attività lavorative locali.
L’osteria in quei tempi era importante, assicurava ai viandanti e ai carriaggi un rifugio sicuro per la notte, era sostanzialmente i luogo dove gli uomini, i carriaggi e gli animali erano al sicuro dal banditismo di strada imperante nella zona dall’imbrunire alle prime luci dell’alba.
L’osteria intitolata alla Cagnona forse come riferimento alla località più importante del circondario, il comprensorio agricolo di Mons. Capponi, infatti, era l’epicentro di un tessuto agricolo-marinaro vasto che comprendeva i territori amministrati da Savignano (S.Mauro e Bellaria).

Si narra che l’insegna in ferro della “Posta” fosse rappresentata da una grossa cagna e che nei giorni di maltempo cigolasse come un lamento incutendo ai passanti rispetto e timore. L’edificio, in fregio alla strada maestra, domina la zona e l’innesto con la carreggiata per S.Mauro,  per S.Arcangelo e per Savignano, la cui mole quadrata si staglia massiccia sulla pineta circostante.
Il centro originario della Cagnona di Savignano era importante, rappresentava l’intero territorio, era l’attrazione dei piccoli borghi del comprensorio tanto che l’amministrazione locale aveva assegnato un’area ad indirizzo orticolo per indigenti locali.

 


Romano Pignotti, Orfeo Silvagni. Le cascine della Padania vol.II : con l’aggiunta di edifici della Padania inferiore e sguardi sull’antico Rubicone dei Romani, sul catasto pontificio di Savignano del 1640-43 e sulla Cagnona savignanese / – San Mauro Pascoli : Baiardi, stampa 2001. – 111 p. : ill. ; 25 cm.

Check Also

QUANDO LA CAGNONA CAMBIÒ NOME

Forse non tutti sanno che per un breve periodo alla nostra località fu cambiato nome. …