Parco Benelli a San Mauro a Mare

Il mare di San Mauro

Forse non tutti sanno come è nata la località turistica di San Mauro, quella che si affaccia sul mare Adriatico. I villeggianti di oggi la immaginano come se, da molti anni, questa sia una località bella e fiorente, cresciuta nel tempo e adeguatasi alle esigenze turistiche della gente che vi ha abitato. Eppure oggi, questa parte di costa, appare così. Ma questa struttura, fino a pochi decenni fa, era diversa, completamente diversa.

Il quadro che si presentava allora non era dei migliori in questa zona eppure, più o meno intorno al 1840, in un tratto ancora fortemente presente con tratti acquitrinosi era possibile notare almeno un paio di case: quella di Francesco Nicoletti (Franzcòn) e quella dei fratelli Pompeo e Paolo Marcosanti.

Francesco Nicoletti (Franzcòn), aveva l’abitazione ubicata a ridosso dell’attuale via Marina, lato Bellaria, poco distante dalla via Provinciale di Ravenna (oggi vecchia statale n. 16) denominata in dialetto “casermoun” e dopo pochi anni si notava pure l’abitazione dei fratelli Pompeo e Paolo Marcosanti, ubicata sull’attuale via Amerigo Vespucci, più o meno dove ora si trova l’abitazione di Mauro Barbieri. Erano le uniche due abitazioni proprietarie di tutto il terreno della zona che, a quel tempo, non era in possesso di Alessandro Torlonia con la sua invidiabile tenuta “Torre”.  Francesco Nicoletti aveva acquistato il terreno identificabile a mare della ferrovia (che ancora non esisteva e neppure si pensava alla sua costruzione) tra la via Marina, compresi 25 metri lato Savignano sino al mare, fino a giungere alla fossa della Vena. A monte della ferrovia invece lui era proprietario della zona tra la via Marina lato Bellaria, compresa la parte a mare di via Morigi e via Busento sino quasi a ridosso dell’attuale via Pisino e alla fossa della Vena, sempre di Bellaria. Una tenuta decisamente notevole. Anche i fratelli Marcosanti con l’abitazione, acquisirono tutto il terreno che costeggia la via Marina oggi denominata Mare Blù, dalla via Provinciale di Ravenna (oggi vecchia statale n. 16), alla via Matrice destra, sino alla ferrovia. A mare della ferrovia erano pure i proprietari di tutta le tenuta sotto il comune di San Mauro dalla via Marina (esclusi i 25 metri a ridosso di questa via) sino al mare. Ecco, proprio dalle storie di queste due famiglie, si può dire che è nata la gente di San Mauro Mare. Prima, non c’era nulla. Francesco si sposò con Teresa Ramilli di Savignano, dalla quale ebbe 9 figli. Paolo e Pompeo Marcosanti erano invece i restanti proprietari del terreno di San Mauro. Paolo era il proprietario del terreno più o meno dalla attuale ferrovia sino alla via Provinciale di Ravenna (oggi statale vecchia n. 16) e suo fratello Pompeo proprietario del terreno più a ridosso del mare. Entrambi sono nati a Sogliano al Rubicone, figli di Antonio e Marianna Cagnani, proprio nel palazzo Marcosanti-Ripa dove oggi vi è la sede della biblioteca comunale.

Paolo Marcosanti è nato il 9 giugno 1813, e’ stata una persona politicamente impegnata: Membro della assemblea costituente a Roma nel 1848, Segretario al parlamento Romano nel 1848, Consigliere Provinciale, Sindaco di Poggio Berni dal giorno 11 aprile 1866 sino alla sua morte per quasi 26 anni.

Pompeo Marcosanti è nato l’8 dicembre 1818 e viene ricordato dagli atti come “Dott”, Nobile Homus (probabilmente in legge, ma non è ben specificato questo). Anch’egli si è impegnato in politica amministrando come sindaco il proprio comune di Sogliano dal 1864 sino al 1895, per circa 31 anni. Entrambi i fratelli erano appassionati di caccia e nel proprio territorio collinare riuscivano a cacciare uccelli, selvaggina, cinghiali ed altro ancora. Sia Paolo che Pompeo però erano pure appassionati della caccia di anatre, di quaglie in estate, di allodole in autunno oltre che di storni, pivieri e pavoncelli, e di altri uccelli della zona. E forse, proprio per questo motivo presero casa e terreno a ridosso del Rubicone, in prossimità del mare dove, fra dune, rigagnoli e canneti, con fonti acquitrinosi, la selvaggina locale e quella di passaggio, trovavano il proprio sito e ci vivevano. Con il tempo, e proprio in seguito alla Legge 29 luglio 1879, n. 5002 (Legge Baccarini – grande politico di quel tempo originario di Russi), si decise la costruzione di nuove linee di completamento della rete ferroviaria del Regno, che il governo italiano finanziò con la costruzione del tratto Ferrara-Ravenna-Rimini, come ferrovia di terza categoria facente parte della Rete Adriatica. La ferrovia venne inaugurata il giorno 9 gennaio 1889 e dal giorno seguente, quella tratta di ferroviaria avrebbe visto transitare regolarmente due treni in direzione Rimini e due treni in direzione Cesenatico. Non era una semplice ferrovia della rete Adriatica, non era un normale punto di ritrovo fra coloro che si muovevano nel Regno d’Italia: era qualcosa di maggiore e di particolare per lo sviluppo della nostra riviera. Quella tratta è stata la prima grandiosa opera costruita, senza la quale, forse, la nostra riviera non si sarebbe sviluppata in questo modo.

Raffaello Dellamotta

CATERINA TISSELLI – RAFFAELLO DELLAMOTTA “Il mare di San Mauro. Storie e racconti della nostra gente” Editrice “Il Ponte Vecchio” 2017

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