Alla Cagnona di Bellaria quasi tutte le famiglie possedevano un campo, chi più grande e chi più piccolo, ma tutti coltivavano patate.
Cerano posizioni dove il terreno era più fertile ma molto dipendeva dalla bravura e dai metodi del coltivatore. I campo dove crescevano le patate più belle della zona erano quelli di “Slandroun”, cioè Marco Gradara, mio zio.
Non si trattava solo di una questione di fertilità del terreno dal momento che i suoi campi erano in diverse zone. I suoi filari di patate in crescita li si poteva facilmente distinguere dagli altri. Erano in molti a cercare di imitato lo “Slandroun”, in tante cose, solo pochi però ci riuscivano.
Era una persona silenziosa, gran lavoratore, calcolatore ed onesto risparmiatore. (…)
Un altro rinomato “patader”, coltivatore e commerciante di patate, era Delio Angelici. Era un uomo molto conosciuto e stimato in paese. Vendeva le patate da semina che andava a comprare nelle Marche e in Toscana. Ogni anno infatti non si ripiantavano le stesse coltivate in zona, chiamate “di seconda” , ma quelle provenienti da altri terreni, quelle “di prima”, che davano maggior raccolto.
Anche noi donne della Cagnona ci dedicavamo a questo tipo di coltivazione. Mia madre Maria Gradara, chiamata da tutti la “Baioccia” cominciava a cavare dalla terra le prime patate nuove a primavera inoltrata. Si trattava di una razza rossiccia, le cosiddette “primadézi”, molto buone.
Le dissotterrava al mattino e nel pomeriggio le lavora con molta cura per togliere ogni residuo di sabbia. Le riponeva poi in una cassetta facendo molta attenzione a non spelarle perché al mattino seguente, quando andava a venderle, si presentassero bene. Quand’era ancor buio partiva da casa con la bicicletta col seggiolino da carico e la bilancia in mano, e andava a vederle al minuto, casa per casa, nel paese di Gambettola. A volte andavo anch’io. Anche se ero una bambina aiutavo mia madre a portare qualche chilo in più e stavo attenta ad imparare il mestiere.
I “Patader”
“Le *uova della luna : tracce di vita bellariese dagli anni ’30 agli anni ’50” Maura Calderoni ; a cura di Gualtiero Gori. – Rimini : La stamperia, stampa 1994. – 154 p. : ill. ; 23 cm.
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