Ecco un libro fatto di nulla altro che di aria pura, di sole, di mare, d’un po’ di campagna, di qualche personaggio raccolto qua e là, senza andar troppo lontano ed infine di una bicicletta; nient’altro figura in questo libro; tutto, come si vede, a portata di mano e di facile acquisto, merce senza prezzo perché se ne trova dovunque.
“Aria nuova! Vita nuova!” sembra gridare e quale sicurezza e purità di accenti! Li ha mai più ritrovati? Sì, in qualche pagina de “I giorni del sole e del grano” e in qualcuno dei giocondi scherzi de “Il padrone sono me”, ma avranno essi, in quelle opere, la medesima innocenza? Pure egli era sulla soglia dei quarant’anni. Mi accorsi che il pedale rispondeva bene all’impulso, che le case andavano indietro e la verdura della campagna veniva avanti. Addio Madonnina del Duomo!…” E quelli che incontra nel cammino e che sono conoscenti finge di non riconoscere: nescio vos. La gioia di questo viaggio è assaporata con minuzia, senza fretta e soprattutto con innocenza e purità di cuore.
Le brevi soste che invitano a meditare –e una se ne incontra subito nella persona del meccanico che ha lubrificato i congegni della bicicletta- non turbano questa purità; per quanto egli s’industrii a trar partito da questa sua contentezza nuova e indulga a quello che chiameremo vizio didattico, è pur sempre quella a prevalere e la sola ch’egli abbia saputo rappresentare al vivo, nella sua più profonda e quindi ingenua intimità. La gioia di questo fermarsi in quei paesini, di dormire tra quei lenzuoli candidi e fragranti, la gioia dell’ansia segreta d’aver smarrito strada, la gioia d’aver paura nel ritrovarsi solo all’imbrunire, di quei pasti campestri, di quel vinello sincero, tutto questo egli non riesce a nascondere , né minimamente a intaccare col mezzo delle sue numerose soste meditative che vi ha interposto. Quella giovinezza di membra e di spirito che l’ha preso e che tutti informa di sé i primi capitoli de La Lanterna, Panzini non l’ha, almeno nelle sue opere, più assaporata altro che per riflesso o per esaltazione letteraria: tanto più per questo essa è preziosa in queste pagine.