Erano i primi del 2006 quando si levavano al cielo le impalcature dei lavori di ristrutturazione della dimora dello scrittore Alfredo Panzini di cui appena acquisita la proprietà da parte del Comune. Una data per così dire storica, a mezzo della quale si metteva la parola “fine” al degrado del bene seguito agli anni di abbandono, per riportarlo agli antichi fasti. Proprio in quella data alla struttura, fresca di restauro, veniva restituita la livrea color rosso antico che da sempre la caratterizzava
Gli anni trascorsi testimoniano come Casa Panzini si sia reinserita a pieno titolo nel panorama dei luoghi-simbolo del nostro territorio costituendo, assieme al bellissimo Parco e alle pertinenze, un unicum tra i beni appartenuti ad autori e scrittori di Romagna
Accanto all’indubbio rilancio del bene – specie una volta riconsegnato alla città e riconosciuto Museo di qualità – varrà la pena rilevare la presenza di qualche piccola ‘ferita di guerra’ riportata dal monumento in questo lasso allorché la vicinanza del mare, l’esposizione ai forti venti specie nel periodo invernale e qualche atto vandalico parrebbero aver lasciato traccia.
E’ infatti la fiancata rivolta alla ferrovia a manifestare più delle altre i segni del tempo. L’intonaco infatti appare sbiadito e in più punti corroso; alcune scritte con cui ignoti visitatori hanno voluto lasciare un segno del proprio passaggio campeggiano sulla muratura esterna dell’edificio. Miglior sorte non è toccata alla grondaia.
Crediamo che un leggero intervento di manutenzione potrebbe essere messo in calendario nel breve-medio periodo sì da prevenire ulteriori costi. A vent’anni di distanza un ‘tagliando’ si giustificherebbe con l’esigenza di sempre meglio valorizzare questo sito a tutti noi caro..
Christian Corbelli