Si sono perse le tracce del Piedibus, l’allegra colonna di bambini diretta alle scuole primarie con un accompagnatore in testa come autista ed uno in coda come controllore che per alcuni anni ha transitato lungo i nostri viali. Attivato a titolo sperimentale nella primavera del 2014 a cura di una associazione di genitori, era divenuto effettivo nell’anno scolastico successivo con la realizzazione di numerose linee. Da allora, nessun soggetto pubblico o privato locale parrebbe aver raccolto la sfida di rimettere in funzione la piccola carovana.
L’iniziativa, mossasi nel solco di una piccola rivoluzione venuta avanti nel nostro paese negli ultimi 10-15 anni nel concepire lo spazio e gli spostamenti, ha insigni precedenti in Italia e nel mondo. Finita l’emergenza sanitaria, sarebbe desiderio di tutti noi poter vedere nuovamente in azione questo simpatico quanto originale mezzo di trasporto.
La creazione di percorsi guidati casa-scuola con il coinvolgimento di volontari, istituzioni scolastiche ed amministratori costituisce un po’ ovunque un momento di grande importanza nel testare le reti urbane alternative all’auto. Nessun altro mezzo permette infatti una rilettura della propria città in termini di sicurezza di marciapiedi e piste ciclabili, presenza o meno di barriere architettoniche, fruibilità di spazi pubblici a disposizione degli utenti talora definiti “più deboli” perché non motorizzati. Ove attivo un Piedibus è infatti frequente assistere ad una rinnovata attenzione verso quanto ci circonda sia in termini di rilevazione di criticitàche di ricerca di soluzioni con la partecipazione di quanti coinvolti nel progetto.
Adottare la prospettiva del pedone ovvero di chi a diretto contatto con la strada rappresenta il primo passo verso il ripensamento di una città ove operazioni quotidiane come recarsi a scuola o al lavoro possono trasformarsi in occasioni di incontro e socializzazione in un nuovo contesto di sicurezza e qualità urbana
Le esperienze di piedibus, là dove si sono effettuate e mantenute, hanno ampiamente dimostrato che possono tenere insieme obiettivi educativi importanti, come responsabilità, autonomia , rispetto per l’ambiente e interessanti ripercussioni sul decongestionamento del traffico attorno all scuole. Per questo è veramente il caso di riproporre questo progetto e renderlo permanente con l’aiuto di genitori e nonni.
Christian Corbelli (27/07/2020)